HABITAT
È originario dell'Europa centro-settentrionale e dell'Asia fino alla Siberia. È autoctono del nord Italia ma è ormai diffuso in ambienti lacustri e fluviali dell'Italia centrale e presente in alcune zone dell'Italia meridionale e insulare. È stato introdotto anche fuori dell'Europa, ad esempio in Sudafrica ed in Australia.
Preferisce correnti molto deboli, avendo abitudini sedentarie, per questo è più diffusa la sua presenza in ambienti lacustri piuttosto che fluviali. Esso vive anche in estuari e lagune salmastre, nel mar Baltico, le cui acque sono pochissimo salate, si incontra regolarmente anche in mare aperto
DESCRIZIONE
Il persico presenta un dorso arcuato e corpo di forma ovale abbastanza tozza. Ha due pinne dorsali separate da un breve spazio delle quali la prima è munita di spine. La pinna caudale è leggermente forcuta. Testa e bocca sono di discrete dimensioni. Dietro la testa il corpo forma uno "scalino" ben evidente.
Ha dorso verdastro con da 5 a 8 fasce verticali di colore scuro spesso biforcate a forma di Y nella parte posteriore del corpo. Le pinne ventrali, anale e caudale sono di colore rosso o aranciato, spesso molto vivo, le pinne pettorali sono invece giallastre e il ventre bianco. Spesso c'è una macchia scura alla fine della prima pinna dorsale.
Raggiunge i 60 cm di lunghezza, ma la taglia mediamente non supera i 20 cm.
PESCA
Il pesce persico ha carni squisite e in Italia viene pescato soprattutto nei grandi laghi del Nord (lago di Garda, Maggiore, Como, Iseo e Idro) dove viene praticata ancora una pesca professionale dedicata a questo percide. Vengono adoperate svariate reti da posta, lenze e "legnaie".
Sportivamente, viene anche pescato usando come esche bigattini, lombrichi e pesce vivo o morto come le scardole i triotti e le alborelle. Viene pescato anche con esche artificiali (cucchiaini, mosche, vermi di gomma e minnow) con le tecniche della spinning e della pesca a mosca.
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